Libri per Grandi – Attentato in parlamento

La città dove prevalentemente si svolge la storia di Attentato in Parlamento è ovviamente Roma. Si tratta di una Roma che attende il “miracolo” della giustizia e dell’ordine.

Le cattedre e gli scranni senatoriali sono ormai inquinati dalla corruzione e dalla incapacità costituzionale a raggiungere equilibri democratici. In questo clima agisce l’OMI (Organizzazione Modealisti Italiani) che come copertura di serve di una distribuzione commerciale, mentre in realtà tende a fare della rivoluzione la bandiera dello Stato moderno.

A questo punto l’intreccio diventa ossessionante, tra colpi di scena, morti a credito, amori perversi. Viene fuori una vicenda che non è da richiamarsi a quelle di Maigret o di Simenon, ma è tutta italiana in quanto il sociale diventa giallo. Il poliziesco ha abbandonato l’individualità per diventare coralità mafiosa, lotta di controspionaggio, battute allegoriche, in una kermesse che potrebbe essere recitata da molti protagonisti della nostra politica, delle nostre forze armate, da cardinali e da magistrati.

Questo è un libro che si legge su una comoda poltrona immaginando la vita che scorre oltre le apparenze. Sotto tale profilo la vicenda si muove su due piani, quello che si vede e quello che non si vede, per il gradimento di tutti coloro che amano i sospetti, le delazioni, i pentiti e questa nostra recente storia. Francesco Grisi

Romanzo selezionato alla 52a edizione del Premio Strega.

“Al suo romanzo d’esordio, il ventinovenne Giuseppe Bordi scrive un thriller fantapolitico con le radici piantate nell’Italia di oggi. Febbre di giustizia, ricerca di “ordine”, un’organizzazione che progetta la rivoluzione. (…) Bordi ha una scrittura aguzza e veloce (…) e una discreta conoscenza della narrativa di genere che spinge nella direzione di un affresco sociale e politico.”
RENATO MINORE DE “IL MESSAGGERO.

“Una storia di spionaggio che ha già tenuto col fiato sospeso molti lettori, ansiosi di vedere se l’ordigno rocambolescamente giunto fin dentro il Transatlantico scoppierà o no.”
M. Ferrazzoli, “Il Borghese”

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